FINITO!!! “Se ce l’ho fatta io” adesso è anche un libro… O perlomeno è a buon punto per diventarlo. Finalmente ho completato il racconto dei nostri giorni “on the road” lungo la Via Francigena.
Certo, manca ancora molto lavoro: la selezione delle foto è ancora a metà, poi c’è l’impaginazione, le bozze, la stampa… ma il progetto inizia davvero a prendere forma. E se qualcuno è curioso di ciò che ci sarà dentro, ecco un piccolo assaggio: l’introduzione. Aspetto commenti!!
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SE CE L’HO FATTA IO
Una delle domande più pericolose al mondo è “perché no?”. Se ti poni una domanda del genere, vuol dire che ti sei già dato una risposta. Ma, soprattutto, se ti poni una domanda del genere è molto probabile che quella che ti è venuta in mente sia un’idea balorda.
Quindi non c’è un motivo per cui ho deciso di percorrere in bicicletta oltre 1000 km di via Francigena, dal Gran San Bernardo a Roma. Superato il mezzo secolo di vita, mi è semplicemente venuta voglia di fare qualcosa per me stessa. Qualcosa di sostanzialmente inutile e improduttivo, che mi permettesse di non darmi tempi, impegni o programmazioni. E che, sperabilmente, mi regalasse il solletico dell’imprevisto e dell’inaspettato.
Questo libro è il diario – a parole e per immagini – di questa piccola grande avventura: un progetto che, tra imprevisti e traversie, ha impiegato due anni per concretizzarsi. Ma che poi con mia grande sorpresa non si è esaurito nei 17 giorni in cui si è svolto il percorso. Al contrario, l’idea alla base di “Se ce l’ho fatta io” sembra aver fatto radici: porsi degli obiettivi senza farsene schiacciare; regalarsi delle sfide senza perdere allegria; mettersi alla prova senza con questo sentirsi sminuiti se ci si deve arrendere prima del previsto. Mi sono accorta che nel cassetto c’erano molti più sogni di quanti pensassi, e che molti di loro in realtà potevano diventare reali… o perlomeno potevano essere tentati. E da questo primo, strampalato viaggio sono fioriti tanti altri progetti per il futuro.
Molte persone, al ritorno, mi hanno chiesto informazioni, indicazioni e consigli sulla Via Francigena, interessati a percorrerla a loro volta a piedi o in bicicletta. Credo che la cronaca della nostra pedalata possa già fornire molti spunti utili, ma per rendere le cose ancora più pratiche e concrete ho voluto inserire una piccola appendice che contiene la risposta ai più frequenti quesiti che mi sono sentita porre: che bicicletta avevo, cosa ho portato nel bagaglio, cosa usavamo per orientarci, cosa mangiavamo. Insomma, come intitolerebbe una fortunata serie di manuali, “La Francigena per negati”. Anche se quello che ho capito, in realtà, è che l’attrezzatura e l’allenamento non sono gli elementi più determinanti. Quello che conta è il piacere, il divertimento, la leggerezza con cui si affrontano le cose. Quella leggerezza che, come diceva Italo Calvino “non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni”.
Mi piacerebbe molto se questo libro riuscisse a convincere anche solo una persona a partire per un viaggio che ha sempre sognato; anche se per questo, in fin dei conti, è più che sufficiente il titolo: se ce l’ho fatta io…