Partita! Eccomi alla mia prima tappa sulla Via Francigena, aggregata al viaggio “Road to Rome 2021”: una sorta di staffetta ufficiale da Canterbury a Santa Maria di Leuca. Sulla carta, un percorso di tutto riposo: da Viverone a Vercelli, poco più di 40 km di pianura, che in bicicletta corrispondono a circa due ore e mezza di pedalata tranquilla.
Non avevo però fatto i conti con una serie di elementi che hanno reso la giornata assai più faticosa del previsto, ma anche decisamente più memorabile.
Il primo è l’entusiastica accoglienza che questo tour organizzato dall’Associazione Europea delle Vie Francigene sta ricevendo dalle realtà locali che attraversa; cosa che rende indispensabili continue soste per incontrare sindaci e assessori di ciascuno dei mille paesi attraversati, tutti simpatici, cordiali, accoglienti e ricchi di spiegazioni su come considerino importante la Via Francigena per il loro territorio e come stiano facendo la loro parte per promuoverla.
Tutti, ripeto, assolutamente piacevoli, anche se un posto d’onore spetta al rappresentante del comune di Santhià, che ci ha accolto un un fantastico completo giallo che lo faceva assomigliare a un gigantesco Titti e che ci ha omaggiato di un pacco di strepitosi “Biscotti del Pellegrino”: se già Santhià mi era simpatica, a questo punto mi è diventata un mito. Poi ci sono anche le persone che sostengono “dal basso”, volontariamente e con entusiasmo, questo tratto di Via Francigena: che è diventato così, rispetto a quando l’ho percorso 4 anni fa per la prima volta, un itinerario molto più “a misura di pellegrino”. C’è Marcello, nel centro di Cavaglià, che nella sua botteghina accoglie camminatori e pedalatori offrendo acqua fresca, biscotti, storie del luogo e timbri sulle credenziali; ci sono casali e fattorie lungo la strada che hanno adibito parte dei loro giardini a “oasi del pellegrino” mettendo liberamente a disposizione comode panche e tavoli all’ombra dove riposarsi e ristorarsi; ci sono bar e locali pronti a riempirti la borraccia di acqua freschissima. E dato che ognuna di queste bellissime realtà merita una sosta, il nostro itinerario è stato un continuo (e pure piuttosto faticoso) “stop and go”.
Secondo elemento che ha reso la giornata impegnativa è stato, ovviamente, il caldo. Tutto sommato neanche così infernale come era lecito aspettarsi, muovendosi in messo alle risaie sotto il sole a picco, ad agosto inoltrato; ma neanche leggerissimo, e a fine giro eravamo tutti – è proprio il caso di dirlo, “un po’ cotti” (capitolo a parte per le zanzare, di cui magari vi parlo una delle prossime sere). Io, oltretutto, sono tra i pochissimi (insieme alla mia amica Consuelo, aggiuntasi al gruppo nelle vesti di fiancheggiatrice, e all’altro Ambassador Augusto, simpaticissimo brasiliano dell’agenzia di viaggi ecosostenibili CicloWine) a utilizzare una bici “tradizionale”, mentre il resto del gruppo è in sella a ebike… e la differenza si sente!
Terzo elemento di stanchezza, il fatto che Vercelli (nostro punto di arrivo per oggi) è una città sorprendentemente bella e interessante, che meritava un giro nel suo centro storico ben tenuto e ricco di memorie. Tanto più che, anche qui, siamo stati accolti da una delegazione del Comune capitanata da una assessora che potrebbe competere con Piero & Alberto Angela per le sue doti di divulgatrice. Così abbiamo visitato la splendida Basilica di Sant’Andrea, del 1200, scoprendo che colui a cui si deve la costruzione, il Cardinale Guala, era un vercellese doc e un personaggio straordinario dell’epoca: ecclesiastico e diplomatico poco conosciuto in Italia ma molto noto in Inghilterra: dove è considerato – a pieno titolo – come il salvatore della monarchia, nonché come l’estensione della magna Charta.
Come al solito, in luoghi considerati “normali”, a due passi da casa, si nascondono autentici tesori tutti da scoprire.
Quanto al resto, il gruppo procede a meraviglia: persone simpatiche e allegre, con cui ci si trova immediatamente in sintonia e con cui è facile trovarsi attorno a un tavolo a bersi un buon vino e fare quattro risate. Però ve li presento nei prossimi giorni, perché adesso è quasi mezzanotte… a domani!
