Dài, oggi taglio corto. Perché è stata una giornata bellissima ma anche parecchio stancante: sono arrivata a East Grinstead (finalmente in un B&b grazioso e confortevole, cosa che personalmente mi dà grande sollievo!) a metà pomeriggio, piuttosto provata. Non me ne capacitavo, dal momento che il contachilometri segnava 51; poi però ho ripensato al percorso, ho fatto due conti e ho realizzato che c’erano da mettere agli atti anche 700 metri di dislivello positivo, molti dei quali su piste sterrate e sassose in mezzo ai boschi… insomma, questa Parigi-Londra è bellissima, ma non si può proprio dire che sia una ciclovia di tutto riposo. Anche se va aggiunto che il primo tratto di oggi, quello che viene chiamato “cuckoo trail”, ricavato da una vecchia sede ferroviaria, si è meritato un posto nella top 5 della mia personale classifica delle più belle ciclabili percorse.
Ho anche avuto un saggio del tipico meteo inglese, con quelle che credo chiamino “shower”: che sono, effettivamente, delle autentiche docce. Un minuto prima stai pedalando tranquillamente sotto un cielo azzurro solcato da qualche nuvola; un minuto dopo qualcuno ha aperto il rubinetto e ti trovi sotto una pioggia a scroscio che rende difficile anche solo vedere a pochi metri; dopo una mezz’oretta, il rubinetto si richiude e il sole torna a brillare. La procedura si è ripetuta due volte nell’arco della giornata (più una grandinata “a secco” tornando da cena: che non bagna, ma fa male…), lasciandomi bagnata come un pulcino e alle prese con un fondo viscido e scivoloso. La buona notizia, però, è che tutto quello che doveva essere a prova d’acqua (borse, giacca…) lo è davvero, e a questo punto è abbondantemente testato. Mi sono anche resa conto di non aver stupidamente pensato a una protezione dall’acqua per il cellulare, essenziale perché sta montato sul manubrio e fa da navigatore: ma ho risolto con un modo efficace, anche se non elegantissimo; ho coperto l’aggeggio con una cuffia da doccia fregata in hotel, fermandola con un elastico per capelli.
I paesaggi che si attraversano in questo tratto sono assolutamente spettacolari: la campagna inglese al suo meglio, con prati immensi, querce monumentali, animali di tutti i tipi (scoiattoli, coniglietti, fagiani, branchi di cervi al pascolo. Il furgone del postino, a pochi metri da me, ha dovuto inchiodare in discesa perché due daini – o simili, gli ungulati mi sembrano tutti uguali – gli hanno attraversato improvvisamente la strada a un metro dal cofano). Per darvi l’idea, faccio prima a dirvi che a una decina di km da qui si trova- almeno idealmente – il bosco dei 100 acri in cui sono ambientate le storie di Winnie the Pooh, a cui peraltro è stato dedicato anche una specie di museo.
Nota pratica per chi decidesse di venire a pedalare da queste parti: tra Rotherfield e Eridge Green fate uno stop al “Deer Park Campsite”, un buffo posto nel mezzo della campagna, gestito da ragazzi giovani e gentilissimi, che fa da campeggio, fiorista e, dentro un vecchio fienile ristrutturato, bar/ristorante con torte spettacolari, con possibilità di ricaricare il telefono e un Wi-Fi ben funzionante. Io sono arrivata bagnata fradicia, ed è stata una pausa che mi ha rimesso al mondo.
Prossima tappa, Londra: non faccio programmi, nel senso che se vedessi che la strada diventa brutta e/o trafficata, se piove, se si fa tardi, mi limiterò a prendere un treno per il centro città. Tanto nessuno mi darà una medaglia per avere o non avere compiuto l’intero percorso in bici, e questo è un pensiero che mi dà grande libertà.
A quanto pare, tutta Londra sta impazzendo per il Giubileo di Platino della regina Elisabetta: non vedo l’ora di andare a vedere, perché sono certa che sarà spettacolare e divertentissimo. Ci risentiamo dalla capitale!!